“Come si cambia, per non morire…”. La canzone di Fiorella Mannoia come spunto per un’analisi di quanto successo in Lombardia da inizio stagione. Esoneri, separazioni consensuali (anche se molti si chiedono sempre quanto consensuali), dimissioni. È stato un lunedì nero dalla Serie D (Desenzano Calvina e Brianza Olginatese. Oltre che Sona, veneta ma nel girone tutto lombardo), passando per Eccellenza (Ardor Lazzate) e Promozione (FBC Saronno).
Sono 34 i cambi in panchina (in alcuni casi plurimi) nelle realtà seguite da paolozerbi.com. La Serie D e i gironi A di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria. In alcuni casi raccogliendo i frutti, in altri casi masticando sempre amaro. La nostra panoramica, di categoria in categoria.
Serie D – Undici cambiamenti, gli ultimi lunedì
Nessun ribaltone a Varese e Caronno Pertusella, nel girone A. Mentre nel girone D solo l’Alcione ha tenuto duro nel binomio con Giovanni Cusatis. Il Fanfulla ha salutato Omar Nordi e con Emiliano Bonazzoli ha compiuto una vera risalita. Più tribolata la situazione alla Tritium. Dove si è passati da Danilo Tricarico a Paolo Tanelli, con in mezzo le sei partite di Stefano Rossini e l’interregno Vito Cera (e si parla solo di allenatori, perchè se il focus fosse anche sui giocatori…).
Nel girone B, doppio cambio a Olginate e a Villa d’Almé. Nel lecchese, partiti con Giovanni Arioli, proprio lunedì è arrivato l’esonero di Aldo Monza e un futuro che sembra con Simone Boldini. Nella bergamasca, Amedeo Mangone è subentrato ad Alessio Delpiano, a sua volta al posto di Valter Bonacina. I primi cambi, invece, riguardarono Folgore Caratese (da Giuseppe Commisso a Emilio Longo) e Castellanzese (da Andrea Ardito a Corrado Cotta). Passando per la Real Calepina (da Damiano Zenoni a Simone Carminati) e chiudendo proprio con il Desenzano Calvina. Che ha affidato la panchina a Cristian Soave dopo l’addio a Michele Florindo.
Eccellenza – Undici cambi, poche vere svolte
Tanti cambiamenti, poche vere svolte. Chi ha raccolto più di tutti i frutti di un cambio in panchina è stata la Vogherese. Passata da Paolo Tomasoni a Massimo Giacomotti, vogherese doc che a suon di strisce vincenti ha portato i rossoneri in zona playoff. Ma anche il Club Milano. Giuseppe Scavo ha raccolto l’eredità di Cristian Zenoni per una salvezza più che mai tranquilla (forse, con Mammetti e Comi, ci si aspettava lo step in più che non è stato fatto). Si è risollevata anche la stagione della Vergiatese, passata da Alessandro Marzio a Paolo Crucitti. Anche se per qualità della rosa i valori probabilmente sarebbero comunque usciti. Salvezza a un passo anche per la Calvairate, passata da Gianluca Nistri a Matteo Curioni. Ma già in precedenza la situazione era più che mai tranquilla. Risultati positivi anche in casa Accademia Pavese, passata da Marco Molluso a Gianluca Gaudio. Doppi cambi ma situazioni sempre complicate a Lazzate, Pavia e Settimo. I gialloblù hanno cominciato con Roberto Bonazzi e sono passati ad Agostino Mastrolonardo, col quale ci si è separati lunedì sera. Il Pavia di Omar Albertini era in difficoltà, ma la situazione non è cambiata con Giuseppe Fiorito tanto da passare a Fabio Andolfo. E poi il Settimo. Da Luca Invernizzi passando per Fabio Castellazzi e ora Diego Cavagnera. Ma nulla è cambiato.
Promozione – Saronno il cambio più illustre. Ma il primo fu in estate
Tutto cominciò in estate. Ebbene sì, perché l’Olimpia Ponte Tresa aveva cominciato la sua stagione con Stefano Albertoli. Poi l’occasione irrinunciabile e il ritorno in panchina di Vincenzo Rinaldi. Tanti accostamenti per nuovi tecnici, ma alla fine il totem di casa Olimpia è sempre alla guida della squadra. Svolta vera in casa Universal Solaro, passata da Giuseppe Cernivivo a Simone Broccanello. Sotto traccia il cambio a Inveruno, con l’Accademia che esonerò Stefano Grassi per affidarsi a Marcello Galli. Sempre in lotta per la salvezza Cas Sacconago e Villa Cassano. I primi con le dimissioni (pepate) di Gabriele Saporiti e il ritorno di Luciano Cau. I secondi con quelle più tranquille di Paolo Rivolta e il passaggio ad Altin Shala (allenatore e giocatore). Ieri, lunedì, la decisione drastica a Saronno. Che voleva il secondo posto ma entrato in un tunnel dove ha pagato (non certo per colpe esclusivamente sue) Niccolò Taroni.
Prima Categoria – Ferno e Mozzate i cambi più altisonanti
I due cambi più illustri sono stati quelli di Ferno e Mozzate. Le Nuove Fiamme Oro balbettavano con Fabio Minniti e si sono risollevate con Ivan Stincone. In mezzo l’interregno di Eugenio Turri, preziosissimo nel momento in cui si sceglieva il nuovo allenatore. Alla Pro Azzurra l’esonero di Attilio Papis portò anche all’addio di Alberto Bonanomi (Dg). L’arrivo di Massimo Tripodi e, domenica, la riapertura del campionato. Poi chi fa più fatica. Dal basso. La Jeraghese passata da Claudio Murano a Fabrizio Baratelli. L’Antoniana, che accolse le dimissioni di Cristian Pavone scegliendo Tiziano Senziani. E poi il Cantello Belfortese, da Iani Pantelis a Marco Caporali. Senza dimenticare la Faloppiese Ronago, dove si dimise Massimiliano Bogani passando a Moreno Giglia.