Porte chiuse, 50% o 5000 spettatori. E per i dilettanti?

Negli ultimi giorni ha tenuto banco, in particolar modo per la Serie A, la richiesta di porte chiuse da parte del premier Mario Draghi al mondo del calcio. Un invito fatto direttamente al presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Ma il mondo del calcio, dopo aver tirato dritto per la sua strada almeno inizialmente, ha trovato un accordo per una capienza limitata a 5000 persone nelle prossime due giornate di campionato (domenica 16 e domenica 23 gennaio, per interderci). Una decisione che ha comunque fatto discutere, ma che ovviamente non riguarda il mondo dei dilettanti (per il numero di spettatori che fa il nostro mondo). Ma cosa cambia (o cosa rischia) il “nostro calcio” in ottica ripartenza?

Lombardia zona gialla, impianti al 50%

Al momento resta in vigore la limitazione del pubblico al 50%. Questo, infatti, quanto deciso già in passato dai vari DPCM in particolar modo dopo che la Lombardia è passata in zona gialla. Questa resta in vigore per le prossime settimane, quando sono in programma i primi recuperi delle gare di campionato. Lo stop della nostra attività di due settimane (di un mese dalla Promozione in giù) potrebbe permettere di non avere “inghippi” nei nostri stadi. Come troppo spesso è successo nel recente passato, però, meglio restare con le orecchie dritte e attendere le evoluzioni della pandemia.

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