Inter-Sassuolo, triplice fischio del signor Fourneau, l’abbraccio energico (molto energico) tra Alessio Dionisi e Marco Riggio è l’emblema dell’euforia che fuoriesce dalla panchina neroverde. Il Sassuolo si sta godendo l’ennesima impresa di questa stagione. Da casa, gurdando la televisione, qualcuno potrebbe aver pensato: “Ma io questi due li conosco”. Un pensiero lecito e legittimo, visto che su paralleli differenti, entrambi sono stati protagonisti del mondo dilettante e giovanile. Le imprese di quest’anno (vinto per due volte a San Siro, espugnato lo Juventus Stadium) frutto di un lavoro che arriva da lontano? A noi piace pensare che sia proprio così.
Dionisi e Riggio, dai Dilettanti alle imprese in Serie A
Alessio Dionisi ha chiuso la sua carriera da giocatore e iniziato quella di allenatore proprio in Lombardia. Ad Olginate, per la precisione, anche se il suo inizio fu tutt’altro che roseo. Stagione 2014/2015, l’esperienza alla guida dei bianconeri dura soltanto 6 partite. Dove arrivano solo tre punti (altrettanti pareggi, dopo tre sconfitte in avvio) e nessun gol segnato. Col senno di poi, la dirigenza bianconera ripensa a quell’esonero, anche se qualche perplessità era lecito averla. Dionisi le ha spazzate via a Borgosesia, con un campionato sopra le aspettative. Da lì la svolta, che lo ha portato a Fiorenzuola, Imola e poi a Venezia ed Empoli prima di Sassuolo.
Marco Riggio, invece, il mondo Sassuolo lo conosce ormai da anni. Stagione 2013/2014, primo anno dei neroverdi in Serie A dopo aver vinto la cadetteria. Riggio è uno dei componenti dello staff di Eusebio Di Francesco, col compito di analizzare i dati dei giocatori per quanto riguarda Training Load, Physical Match Analysis, GPS data and Injury incidence. Ma a Seregno e Turate lo ricordano bene anche in altre vesti. Quelle di allenatore (Riggio ha il patentino Uefa B) delle giovanili brianzole e comasche, condotte con merito nelle categorie regionali.
Ecco perché nell’abbraccio energico (molto energico) tra Dionisi e Riggio al termine dell’ennesima impresa c’è racchiuso, anche, lo spirito del movimento dilettante.