La prima volta di Tommaso Minuzzi. Il baby talento della Solbiatese che non ama il cellulare

Il primo gol di Tommaso Minuzzi in prima squadra
Il primo gol di Tommaso Minuzzi in prima squadra

A chiudere il match di domenica tra Solbiatese e Universal Solaro ci ha pensato Tommaso Minuzzi. Non un gol come gli altri per il 2004 che ha firmato il primo sigillo tra in grandi con una vera e propria perla che ha stupito tutti tranne chi non conosce. Nell’abbraccio dei nerazzurri il meno colpito è stato quel Luca Mezzotero che di Tommaso è stato allenatore e come svela il ragazzo nel post partita ha dichiarato di essere abituato a certe prodezze.

Tommaso raccontaci le tue sensazioni dopo la prima rete in prima squadra.

L’emozione certamente c’è stata. Il primo gol con i grandi è una gran cosa. Mi stavano aspettando tutti, era meglio farlo prima però devo ammettere che è stato bello firmare la prima marcatura con un gol molto bello.

Tu sei cresciuto nella Solbiatese e lungo il cammino avevi già conosciuto da allenatore il compagno Mezzotero e il vice di Gennari, Davide Giubilini.

Si infatti dopo la gara Luca ha detto che lui li aveva già visto gol come quello ed era felicissimo. Voglio ringraziare tutti i mister che ho incontrato qui a Solbiate, non tutti mi avrebbero fatto giocare pe la mia stazza e i pregiudizi che ti porti dietro quando sei fisicamente piccolo.

La fiducia è evidente sei partito titolare fin dalla prima gara di campionato.

Io sinceramente quando mi viene proposta di fare la preparazione con la prima squadra pensavo di poter fare solo quella. Poi sono arrivate le amichevoli ma mai mi sarei aspettato di giocare. Ci sono altri giovani forti ma mister Gennari mi ha dato spazio e ha fiducia in me.

La sensazione è che a volte una squadra con così tanto talento ti limiti paradossalmente.

Magari prima di più. All’inizio sentivo la pressione ma giocando mi sono accorto di fare meno fatica del previsto proprio grazie a loro. Ovvio arrivano le critiche ma sono costruttive. I compagni mi parlano tantissimo e io piano piano provo a prendermi responsabilità. A centrocampo sono migliorato grazie ai consigli di tutti, dai fratelli Pellini e De Vincenzi, fino all’ultimo arrivato Amelotti.

Una maturazione che ti vede interpretare anche un nuovo ruolo quello di mezzala

Si e mi sto trovando molto bene. Pensavo non fosse facile trovare spazio a centrocampo anche perché inizialmente con alcuni compagni infortunati ad inizio anno giocavo più a trequarti. Poi con un attacco come il nostro a regime era impensabile avere una chance e sono stato arretrato.

Prima rete tra i grandi e consigli dei compagni ma guardando i professionisti a chi ti ispiri?

Sono interista e da quando è arrivato penso che Barella possa diventare fortissimo, non molla veramente mai. Ma se mi chiedi il mio idolo è ovviamente Messi.

Voci interne ti descrivono come un ragazzo anomalo per la tua età. Poco tempo al cellulare e sui social per te

Non faccio nulla che non sia scuola (studia relazioni internazionali e marketing) o calcio. Esco raramente anche perché non ho tempo. Fino a quando non vinceremo il campionato non abbasseremo l’attenzione e devo dire che la cosa non mi pesa. Mi sento fortunato a giocare qui e non ho problemi a rispondere alle esigenze della società. Si respira aria di professionismo e negli ultimi due anni si capisce l’ambizione di crescere. Ci coccolano e ci permettono di pensare solo a giocare qualcosa che non mi era mai capitato.

Solbiatese – Universal Solaro 3-0 la prima perla di Tommaso Minuzzi

   

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