Zoran Gjorgjev vola nei professionisti. Lo fa alla Carrarese, dove avrà come ruolo sempre quello importante della crescita dei più giovani. Sarà lui, infatti, il responsabile del settore giovanile della società gialloblù. Approda in Toscana dopo le annate al Seregno, lui che è stato protagonista anche con Pro Sesto, Pro Patria, Legnano e Monza tra le altre. Di seguito l’intervista rilasciata proprio al portale ufficiale della Carrarese, a cura dell’addetto stampa gialloblù.
L’intervista a Zoran Gjorgjev sul sito gialloblù
Il profilo: “Il settore giovanile è sempre stato un contesto del calcio che mi ha affascinato e che ho voluto vivere dal suo interno. Per mettere a disposizione la mia passione ed il mio entusiasmo. Sono stato in numerose società tra cui Pro Sesto, Seregno, Pro Patria, Renate, Novara, Legnano e Monza nonché San Marco. Ed ho sempre cercato di fare tesoro di ogni ambiente per trarre il massimo da riversare in quello in cui sono stato impegnato successivamente. Sono sempre stato amante del campo. Ho ottenuto il patentino Uefa “A” per comprenderne le varie sfaccettature ed è proprio il rettangolo verde la base da cui partire per costruire i giovani calciatori del domani ,il tutto ben contestualizzato all’interno di gruppi di lavoro che devono essere organizzati, coesi e molto coinvolti.”
Metodologia: “La mia fonte d’ispirazione si basa sulla cultura del lavoro secondo una modalità di continuità. Ogni categoria è un vaso comunicante con quella successiva ed ogni annata ha la propria scaletta di priorità. Nei più piccoli ,la linea guida è quella della tecnica, del gioco come divertimento e fattore collettivo di esperienze ed abilità comuni da condividere. Via via che l’atleta cresce andranno a svilupparsi anche l’aspetto fisico e la tattica. I nostri ragazzi devono acquisire più che altro principi e concetti di gioco. Perché così sapranno adattarsi piu facilmente alle difficoltà che l’allenamento ed una partita ti impongono di affrontare”.
Scelte ed attualità: “Oggi mi sono voluto concentrare sull’importanza che ritengo possano avere gli istruttori nel calcio giovanile. Ad un tecnico richiediamo competenza, capacità e sensibilità. Anche dal punto di vista umano come lettura del suo essere trascinatore dei ragazzi affidati nel senso di fonte trasmittente di appartenenza, entusiasmo e gioia di praticare questo sport. Dobbiamo partire dal presupposto che dobbiamo e possiamo sempre migliorare. Durante l’anno verranno organizzati viaggi di formazione presso centri sportivi di settori giovanili importanti. Perché dobbiamo trarre tutti i migliori insegnamenti e spunti adattandoli alla nostra realtà. Sul territorio locale dobbiamo spingere sul coordinamento con le altre realtà, strutturando rapporti e relazioni incrementando la qualità media di tutto il sistema calcio territoriale”.
Obiettivi a medio lungo termine: “Ogni movimento giovanile ha la sana ambizione di produrre progetti di calciatori utili alle prime squadre. Per ottenere qualcosa del genere occorre coltivare tanto e bene con la dose massima di professionalità richiesta dimostrandosi coraggiosi nelle scelte. Il tempo sarà dalla nostra parte se verrà impostato al massimo il presente senza lasciare nulla al caso. Con ogni pedina al proprio posto in un senso ordinato di sfruttamento delle risorse umane a disposizione nella loro estrema e più efficace valorizzazione. Il volano di tutto questo dovrà essere l’entusiasmo di far parte della Carrarese. Come punto di arrivo per le aspirazioni di un giovane calciatore del territorio”.