Un esordio da sogno per Simone Aresi alla prima esperienza da capo allenatore di una prima squadra. L’ex difensore classe 1984, dopo alcune esperienze alla guida di squadre giovanili (soprattutto Juniores) è stato chiamato a stagione in corso per dare una svolta al Torino Club. “Da cuore granata, visto che ho mosso i primi passi proprio al Torino Club, non potevo dire di no”. E la doppia vittoria sulla Borsanese, al playout, è servita a mantenere il club in Seconda categoria.
Il presente e… quella stretta di mano
Oggi Simone Aresi è titolare del Femme Cafè a Busto Arsizio, un bar in rosa in Largo San Giuseppe in collaborazione col negozio d’abbigliamento Femme Révolutionnaire della influencer Ilaria Lauretta. Il mondo del calcio, però, è sempre stato al centro dei suoi pensieri. E Aresi ci svela un aneddoto: “Quando ho iniziato abbiamo fatto un amichevole col Victoria. Era l’esordio anche per Gege Turri. Ci siamo stretti la mano augurandoci buona fortuna. È stato bello risentirci ora, entrambi salvi nelle rispettive categorie”.
La svolta frutto del lavoro
Simone Aresi torna al momento in cui ha accettato la panchina del Torino Club: “Ho dato una svolta puntando su un gruppo giovane che lavorasse molto durante la settimana. Devo ringraziare Giorgio Neposteri e Giorgio Scandroglio che mi hanno dato una grossa mano. I risultati si sono visti subito, il pareggio contro la Nuova Abbiate ci ha dato ancor più consapevolezza nei nostri mezzi. Le due vittorie al playout la conferma che abbiamo meritato la salvezza“.
Una carriera… da centrale roccioso
Classe 1984, Simone Aresi è cresciuto nel Varese, militando anche alla Solbiatese e in Svizzera a Mendrisio. Ricordando anche gli anni di Luino e Venegono: “Stagioni che mi hanno formato, in campo ero un difensore che si faceva sentire”. E il ricordo va anche agli allenatori che lo hanno formato: “Su tutti Giorgio Dossena e Corrado Cotta. E che bello quando abbiamo fatto il corso Uefa B insieme a tanti giocatori, ricordo le lezioni con Cristian Caon”.
E ora la testa al futuro
Quale futuro per Aresi? Il pensiero è chiaro: “Sono una persona ambiziosa, ma sono anche stato molto bene al Torino Club. Mi è piaciuto come i dirigenti si sono affezionati alla prima squadra. Penso che potremmo dargli un’identità sulla linea societaria, ovvero puntando sui giovani. Vedremo, per ora mi godo la salvezza alla prima esperienza tra i senior”.