Retrocessioni in Serie D, serve una riforma?

Il Città di Varese, una delle squadre che in Serie D è impegnata nella lotta salvezza (foto Blitz)
Il Città di Varese, una delle squadre che in Serie D è impegnata nella lotta salvezza (foto Blitz)

Ora che è certa la ripartenza dell’Eccellenza, ci si interroga sul futuro del campionato di Serie D. Non tanto per il suo prosieguo, quanto per il saldo delle retrocessioni a fronte delle promozioni dal massimo campionato regionale. Al momento non si registrano ancora prese di posizioni ufficiali né da parte della Lega Nazionale Dilettanti né da parte delle squadre. Ma proprio queste ultime, specialmente chi sta lottando per mantenere la categoria, inizia a fare i suoi conti.

Ventiquattro promozioni dall’Eccellenza

La Lega Nazionale Dilettanti è stata chiara, venerdì sera, stabilendo il numero di promozioni dall’Eccellenza. In base a quanto stabilito dalla FIGC avranno diritto a una promozione in Serie D le società di Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Trento/Bolzano. Due promozioni per Campania, Lazio, Piemonte Valle d’Aosta, Sicilia, Toscana e Veneto. Tre promozioni per la Lombardia. Nessuna promozione per Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Umbria. La somma totale, quindi, fa 24 senza parlare al momento di possibili graduatorie e ripescaggi.

Dalla Serie D 36 retrocessioni

Le retrocessioni dal massimo campionato dilettantistico, invece, sono al momento 36. Nove gironi, quattro retrocessioni per raggruppamento, due che scendono in maniera diretta e due attraverso i playout. Il calcolo è fin troppo semplice, ma non combacia con il numero di promozioni dall’Eccellenza. Il saldo, peraltro, è piuttosto ampio per poi gettarsi nell’ipotesi ripescaggi. Ci potrebbe essere una riforma? Le società non si espongono ma iniziano a interrogarsi, a fronte di una stagione lunga e impegnativa, sia sul fronte calcistico che sul fronte economico. Quale le possibili soluzioni? Ridurre le retrocessioni è un’idea concreta. Togliendone una per girone, si arriverebbe a 27, con un gap tra retrocessioni e promozioni di solo tre squadre. Togliendo i playout, invece, si avrebbero 18 retrocessioni dirette. A fronte di 24 promozioni. Sei squadre in più in Serie D, portando il massimo campionato ad avere, nella stagione 2021/2022, cinque gironi a 20 squadre. Non un’idea malvagia.

1 commento

  1. Amche secondo me non è serio far partire un campionato falsato di eccellenza per cosa?
    Stiamo parlando dell’eccellenza signori, un rischio assolutamente inutile!!
    E poi un campionato o si fa tutto o non deve partire nemmeno
    NON È SERIO ED È PERICOLOSO.

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