Il campionato di Serie D continua la sua corsa, tra recuperi e giornate di campionato, ma a tenere banco è il tema del numero delle retrocessioni. Al momento, restano 36 le squadre costrette a lasciare il massimo campionato nazionale, due in maniera diretta e due tramite i playout (questo per ogni girone). Nel recente passato, però, visto anche la ripartenza del campionato di Eccellenza, si è parlato tanto di possibili cambiamenti. Soltanto voci per il momento, sia ben chiaro, ma le 24 promozioni dall’Eccellenza “cozzano” con le 36 retrocessioni dalla Serie D. Che sia 3 il numero perfetto? Già, ma anche in questo caso quale sarebbe il format utilizzato? C’è una possibilità, finora poco “chiacchierata” che permetterebbe di tenere vivo il campionato fino alla fine.
Due retrocessioni dirette, ma doppio turno playout
Il modello attuale con quattro retrocessioni, coinvolge le ultime sei squadre in classifica. Due che retrocedono in maniera diretta e due che retrocedono tramite i playout. Nel passaggio a tre retrocessioni, si parla sempre di una sola retrocessione diretta e due tramite i playout. Questo “libererebbe” una squadra (la tredicesima, nei gironi a 18, la quindicesima nei gironi a 20) ma spesso la distanza della penultima è anch’essa a rischio forbice.
Quale la possibile soluzione? Lasciare la doppia retrocessione e prevedere comunque quattro squadre ai playout. Prendendo ad esempio il girone a diciotto squadre, la tredicesima sfiderebbe la sedicesima e la quattrodicesima sfiderebbe la quindicesima. Chi vince sarebbe salvo, le due perdenti si sfiderebbero in un ulteriore turno playout. E in quel caso la squadra perdente retrocederebbe in Eccellenza.
Per ora solo idee e chiacchiere, in attesa che la Lega Nazionale Dilettanti ufficializzi definitivamente il tema riguardante le retrocessioni.