Roberto Cominoli è giornalista che da decenni osserva, con il suo occhio sapiente, i campionati delle serie minori. Giornalista professionale, appassionato di calcio, la capacità di scovare un talento che farà strada o il campione sceso per chiudere una carriera. Poco importa. La sostanza è che di giocatori “di categoria superiore” Roberto Cominoli ne ha visti. E non pochi. Racchiusi in due top 11 all time.
Un 3-4-3 a trazione anteriore

La prima Top 11 è un 3-4-3 a trazione anteriore. In porta Alessandro Guercilena: “Ritiratosi nel 2008, dopo non credo ci siano stati altri portieri migliori di lui”. Qualità anche in difesa: “Giuseppe Cacciatore ha chiuso la sua carriera nel 2019. Marcatura, colpo di testa, lanci lunghi, garantendo dai 2 ai 5 gol l’anno. Centrale Vincenzo Cammaroto, Elegante, silenzioso, determinante, mai banale. Per informazioni chiedere all’Alessandria o a Salvatore Jacolino. Poi Lorenzo Siveri, anche lui marcatore. Duro ma giusto, forte ma non cattivo. E un discreto piede che non guasta mai”. In mezzo al campo Massimiliano Ranoia e Roberto Cretaz: “Il primo leve lunghe e grinta, determinazione. E alla lunga ha trovato confidenza anche con la porta. Il secondo un vincente, 4 o 5 campionati di fila. Sostanza e anche qualche gol”. Sugli esterni Daniele Gardini e Marco Saviozzi: “Il primo mezzapunta, centrocampista, play. Piede fatato e bel caratterino. Il secondo scriveva poesie, sia con la penna che con il piede“. Per non parlare dell’attacco. “Manuele Lunardon non era un goleador, ma sfornava cross e assist in quantità industriale. Ivan Iacona l’ho visto un solo anno ma mi è bastato. 17 gol da esterno, a Foligno 26 reti in 31 partite. Ecco perché ha vinto tanto. E in mezzo Michele Pisasale, in 20 anni più di 300 gol. Spesso decisivi“.
Un 4-3-3 con un attacco atomico

I ricordi partono da chi ha il numero 1 sulla schiena: “Orazio Buda, nelle sue annate ad Aosta, Moncalieri e Cossatese. Fisico e posizione, e perfino piede: lanciava da area a area“. Poi una linea Maginot in difesa: “Emanuele Balsamo, ritiratosi nel 2012. Un killer nato che non aveva paura di nessuno. E Alberto Castiglioni: silenzioso, per non dire muto. Ma passarlo era un problema irrisolvibile“. Oltre ai soliti Cammaroto e Severi, in grado di non far passare nessuno. In mezzo al campo, con il solito Gardini in grado di dare qualità, ecco Davide Saverino: “Una potenza di gamba devastante, un tiro troppo forte per essere sempre preciso”. E Francesco Evola: “Corsa, grinta, coraggio. Un mastino di alto rendimento. Guai a far la guerra con lui…”. Davanti l’artiglieria pesante per un attacco atomico. Gianluca Siazzu: “Ha giocato fino a oltre 40 anni, segnando quasi 400 gol. Piccolo, ma spesso imprendibile“. Sulla destra Massimo Marsich: “Elegantissimo in campo, di poche parole e molti gol. A 236 reti non ho più tenuto i conti…”. E in mezzo Giorgio Pesenti, il Re: “Una decina d’anni di fuoco. Il re di Trezzo d’Adda. Comandava lui, anche a danno del mister di turno”.