In una carriera ancora acerba ma già piena di sali e scendi, Riccardo Oprandi spera di trovare una squadra che gli dia lo spazio che cerca. Il terzino 1999 è infatti reduce da un’annata alla Sestese in cui avrebbe certamente giocato di più nella fase finale, saltata a causa Covid. Spiega il giovane: «Ero di fatto dietro nelle gerarchie ad un talento come Okaingni che conoscevo fin dalle giovanili a Varese. Poi lui ha avuto qualche problemino fisico ed io ho iniziato a mettere insieme minuti. Ho fatto anche due gare dall’inizio e sarebbe stato certamente un trend positivo visto che nel finale di campionato spesso trovano maggior spazio i giocatori più freschi». Lo stop ha fermato la parabola di Oprandi, a suo agio nel 3-5-2 di Tomasoni. «Nel complesso penso d’essermi giocato bene le mie carte. Merito anche della visione del mister che ci voleva sempre alti e pronti al pressing, mi sono trovato benissimo con lui». Il tecnico ora ha abbracciato una nuova sfida con la Vergiatese, Riccardo attende la sua non dimenticando che la priorità resta giocare fosse anche scendendo di categoria.
Una carriera in cui manca solo la Promo
A Riccardo Oprandi nel curriculum manca solo un anno in Promo. Dopo il fallimento del Varese è passato ad Inveruno dove grazie alle buone prestazioni in juniores nazionale ha guadagnato la possibilità d’allenarsi con la prima squadra. Finto l’anno la scelta di sposare un progetto ambizioso come il Busto 81 di Tricarico e del tridente Scapinello-Berberi-Anzano. Un salto costatogli pochissimo spazio in una squadra che cercava con forza la promozione in D. Il 2018-19 lo apre con la preparazione a Vergiate, si sente pronto a giocarsi le proprie chance in Eccellenza ed invece a settembre arriva l’inatteso taglio che lo costringe ad optare per i Cas Sacconago che vince di Prima categoria. Da qui la decisione di virare di nuovo verso l’Eccellenza in quel di Sesto.