Minuto 92 di Magenta-Accademia Pavese, Jordan Pedrocchi si fa dare il pallone e lo manda sotto l’incrocio dei pali. Gol da stropicciarsi gli occhi, il secondo di giornata, il sesto in campionato. L’ennesimo di una carriera straordinaria. “In realtà quel gol nasce prima, dalla punizione battuta velocemente. Con Papasodaro ci siamo capiti subito, la difesa dell’Accademia un po’ sorpresa, e poi… è andata bene”.
Ma il momento più bello della domenica è arrivato dopo il triplice fischio. E lo racconta proprio Pedrocchi in un suo post su Facebook: “Dopo la partita lavo gli scarpini come sempre e mi si avvicina un uomo distinto. Scusi Pedrocchi sono il presidente dell’Accademia Pavese, volevo complimentarmi con lei per la prestazione, ma soprattutto per il signore che è in campo e fuori. E a due miei giovani compagni di squadra: tenetevelo stretto perché avete molto da imparare da lui, è un Signore del Calcio”.
A 32 anni, parole che valgono più di due gol. Un attestato di stima che è emblema di quanto costruito in carriera.
Sognare non costa nulla
Quella con Jordan Pedrocchi è più una chiacchierata che una classica intervista. I lunedì di riposo hanno lasciato il passo ai lunedì di lavoro, ma nella mente c’è sempre quel pallone che rotola. Così tra un impegno e l’altro, anche nel giorno libero dal calcio la testa va al Magenta.
“Sorpreso del terzo posto? Sì e no. È vero che abbiamo perso giocatori importanti in attacco, ma siamo diventati più solidi in difesa, con un portiere fuori categoria. E in più sono arrivati tanti giovani veramente bravi”. E non solo: “Lo scorso anno avevamo un gruppo forte, ma quest’anno credo che anche sotto questo questo punto siamo cresciuti. Lo dimostrano partite come quelle di Lazzate o contro l’Accademia, che l’anno scorso non avremmo vinto”. Un gruppo forte… e una realtà forte: “Con la famiglia Cerri c’è un rapporto unico, qui sto bene ma penso sempre stagione per stagione. Certo, penso si stiano divertendo per quanto stiamo facendo. E il merito va anche al direttore sportivo, Maurizio Salese, per quanto fatto sul mercato in questi anni. E a mister Lorenzi, per quanto fa in settimana. La sintonia è totale”.
Sognare non costa nulla, specialmente se si fa un paragone con l’anno passato: “È un campionato così equilibrato… E non pensiate che serva Pedrocchi per risolvere le partite, abbiamo dimostrato più volte che tutti sanno essere importanti”.
Una carriera infinita
Parole da leader, di un giocatore che da anni dispensa calcio in mezzo al campo. Prodotto del settore giovanile del Milan, un passaggio nella Primavera del Chievo, dopo una parentesi a Chieti la consacrazione definitiva a Ponte San Pietro prima e a Lecco poi. Vizio del gol sia nella bergamasca che in bluceleste, l’apoteosi nella stagione 2018/2019. Quella del trionfo lecchese con Marco Gaburro come condottiero.
Nel 2021/2022 la scelta di sposare la causa del Magenta, 11 gol in Promozione dove dire “fuori categoria” è dir poco. Al piano di sopra poco cambia, tanto che il Magenta non stupisce più. E ora sogna. A Saronno, domenica, un altro esame che può consacrare i gialloblù.