Anche sabato al De Coubertin, gli occhi erano tutti puntati su Maicon. Il campione brasiliano, ex Inter, Manchester City e Roma, ha attirato su di sé tutta l’attenzione mediatica di una gara che, altrimenti, sarebbe scivolata via al pari delle altre otto sfide del girone. Invece… Tanti gli operatori presenti, tanti i tifosi che, rigorosamente fuori dal centro sportivo, hanno intonato cori per il “Colosso“. Carico e concentrato prima della gara, successivamente disponibile per firmare autografi, magliette e farsi immortalare nei tradizionali selfie.
Alla ricerca della forma migliore
Inevitabile, però, farsi un’idea per i novanta minuti visti sul campo che fanno seguito ai settanta della domenica precedente. Nessuna sentenza, anche se il parere da parte di tutti è che Maicon debba ancora trovare la forma migliore. Già il campionato di Serie A brasiliana è giudicato minore, a livello di ritmo, rispetto a quello italiano, stesso discorso vale quindi per quello di Serie D, dove Maicon giocava (al Villa Nova). Seguito per tutti i 90 minuti dalla nostra camera, il terzino brasiliano è andato in difficoltà quando puntato da Fall, ma al tempo stesso ha dimostrato di non aver perso smalto con il piede e di essere già ben inserito all’interno del gruppo. Senza voler togliere il lavoro a Tommasoni, forse serve studiargli un ruolo differente. Già all’Inter, infatti, Maicon veniva ricordato soprattutto per le sue scorribande offensive e per la facilità di vedere la porta. Studiare un Sona differente, con Maicon più vicino alla porta, potrebbe essere la scelta in grado di dare maggiore frutti alla causa veneta.
Il presidente Pradella e la favola Sona
Durante l’intervallo della partita contro il NibionnOggiono ha parlato anche il presidente del Sona Paolo Pradella. Partendo proprio dall’arrivo di Maicon e dalla presenza in squadra di giocatori dal curriculum importante come Paolo Dellafiore e Marco Zamboni. “Maicon è una persona che ha ancora voglia di giocare, far bene e divertirsi. Noi siam persone a cui piace divertirci, penso sia venuto nel posto giusto. Deve ambientarsi ancora ma sono convinto che sarà vincente anche qui con noi. Nella nostra rosa abbiamo tanti ex, di squadre importanti, ma non devono essere ex ma giocatori ancora attivi e positivi che ci aiutano a far crescere anche i nostri giovani“. Per una squadra che, con tanta voglia di far bene, vuole tenersi stretta una categoria conquistata meritatamente lo scorso anno.