La Top 11 – Luca Mignani e… una squadra da sogno!

La Top 11 di Luca Mignani
La Top 11 di Luca Mignani

Non poteva mancare la Top 11 di Luca Mignani. Un gran finale per un giornalista che, per noi, racconta di lunedì in lunedì tutto quanto successo nel girone B di Serie D. Ma che, da più di un decennio, è passato dai campi della pedata alle squadre professionistiche sempre con la stessa passione. Una passione che noterete anche voi, nel racconto della sua Top 11. L’unico peccato? Non abbinare lo scritto a una video-spiegazione. La spinta dei terzini vi resterebbe nella memoria per tutta la vita.

La Top 11 di Luca Mignani

Pronti, via ed è subito duello: “In porta avrei voluto mettere Alberto Paleari, apprezzato al Legler di Ponte San Pietro e arrivato fino al Genoa. Impossibile però non mettere Marco Sportiello, quanta strada da Seregno!”. Passando poi alla difesa: “Marco Slanzi purtroppo non ne ha fatta tanta: piaceva a Scarnecchia al Merate, a me e a pochi altri evidentemente, in quell’anno però faceva la fascia con gran capacità di lettura e tecnica. Dall’altra parte Tommaso Augello: dal Pontisola fino alla Sampdoria, sempre con una lucidità e una costanza rarissime. Esagero? Se crossasse meglio potrebbe sognare la Nazionale. In mezzo vanno di moda i centrali dai piedi vellutati, ma preferisco gli stopper vecchio stile, veri marcatori: quindi Daniele Grassi e Davide De Angeli. Dalla cintola in su la tattica va un po’ a farsi friggere, ma pazienza: Matteo Marotta già in Promozione alla Giana sapeva legare il gioco alla grandissima ed è arrivato tra i professionisti, come Jacopo Scaccabarozzi che avrebbe potuto anche fare di più: un tempismo negli inserimenti da far paura già ad Olginate”.

Un attacco da sogno

“Il tris di “mezze punte”, mezze si fa per dire: il Filippo Guccione di Sesto (ora a Mantova in C) per quantità nella corsa e qualità nelle giocate. Stefano Salandra capace di abbinare concretezza e classe: sempre abbagliante, fin dalla prima volta che ho avuto il privilegio di ammirarlo nella Colognese. E Andrea Gasbarroni: magia allo stato puro. Davanti un “nove” nell’anima: Giorgio Pesenti, il re, qui non ci sono aggettivi che tengano. Bisognava vederlo e basta. In panchina Oscar Magoni, ora ds alla FeralpiSalò, personalmente soprattutto per quel Renate che si giocò il salto in C con la Pro Belvedere. Quando li vedevo giocare non capivo come non vincessero sempre 4 o 5 a 0. Ordine, ritmo, meccanismi e giocate”.

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