Si sta tenendo in questo momento la conferenza stampa del Legnano in vista della stagione 2022/2023. A fare gli onori di casa il presidente Giovanni Munafò, al Welcome Hotel di Legnano sono previste grandi novità con nuovi ingressi societari e nuove figure dal punto di vista tecnico.
Il benvenuto di Giovanni Munafò
“Negli ultimi anni, e in particolare l’anno scorso, siamo cresciuti tanto, dal punto di vista societario ma anche dal punto di vista sportivo. Il secondo posto in classifica ci fa molto piacere, vuol dire che i due direttori sportivi precedenti hanno fatto molto bene il loro lavoro. Oltre le difficoltà nel raggiungere l’obiettivo, abbiamo avuto anche difficoltà logistiche. Le prime cinque gare le abbiamo giocate a Caronno Pertusella, poi Pero e Castellanza per i playoff. Rispettiamo il palio, è importante per la città, ma le conseguenze le paghiamo anche noi perché i numeri dicono che i maggiori punti in casa”.
“Piano piano stiamo facendo entrare nella famiglia Legnano tutte persone del territorio e appassionate di calcio”
“La famiglia Legnano si allarga”. Il benvenuto a Simonini e Ferrara
Il presidente Giovanni Munafò ha presentato anche le novità societarie e tecniche. “Do il benvenuto a Roberto Simonini, figura importante del calcio dilettantistico. Non faccio promesse, ma posso dire che stiamo mettendo le basi per un Legnano pronto a nuove sfide. Avere una società forte e sana, che può programmare e avere un futuro solido vuol dire tanto”.
E dal punto di vista tecnico, il nuovo direttore sportivo. “La parte tecnica sarà affidata a Raffaele Ferrara. Un amico, un conoscitore di calcio e un amico di papà. Presentarlo è facile, avrà la piena fiducia e la totale gestione”.
Roberto Simonini si presenta al Legnano
Le prime parole di Roberto Simonini all’interno della famiglia Legnano: “Avevo un po’ di nostalgia, dopo il Covid e la pandemia volevo rientrare nel calcio. Ho parlato con la famiglia Munafò, con i dirigenti. Mi è stato detto, se vuoi dare una mano sei il benvenuto. Eccomi qua”.
Sul perché ha scelto Legnano: “Mi hanno chiamato tutti, ma voglio stare vicino. Uscire dall’ufficio, venire agli allenamenti, andare alla partita. E poi la presenza di Ferrara ha inciso. Gli ho detto apertamente che doveva venire con me. Inveruno è una piazza, Legnano è un’altra piazza”.
E anche Giovanni Munafò svela un retroscena: “Da tanti anni vedo Roberto Simonini alle partite e gli ho sempre accennato che prima o poi doveva darci una mano. Tra persone corrette si va sempre d’accordo, evidentemente era il momento giusto per far sì che questo matrimonio si facesse”.

Le prime parole di Raffaele Ferrara da direttore sportivo
Le prime parole di Raffaele Ferrara: “Speriamo di organizzarci sotto tutti gli aspetti. Sappiamo che le aspettative sono alte. Noi dobbiamo impegnarci, parlare poco e fare i fatti. Sono contento di questa scelta, avevo altre opzioni e Giovanni lo sa ma da un mese e mezzo a questa parte quando ho parlato col Legnano avevo già preso la mia scelta. Ho aspettato a dirlo perché il Legnano era ancora impegnato dal punto di vista sportivo”.
Sul nome del prossimo allenatore: “Sono stati accostati i primi nomi al Legnano, sicuramente per la fine della settimana ci sarà l’annuncio del nuovo tecnico”.
Sul mercato: “Sicuramente cambieremo un po’, poi le decisioni sui singoli le faremo da qui in avanti. Sarà importante trovare i giovani giusti e dove metterli. Ma il mercato è lungo e ci sarà tempo per lavorare”.
Sul Legnano: “Sono contento perché è una piazza importante. A Caronno Pertusella si può lavorare a lungo termine. A Legnano si devono raggiungere gli obiettivi nell’immediato. Dobbiamo essere bravi anche noi a trasmettere passione ai tifosi, sono sicuro che saranno un valore aggiunto per noi”.

Legnano, una società forte
Presenti alla conferenza anche i due vicepresidenti, Nazareno Tiburzi e Alberto Tomasich. Con loro anche il direttore generale Francesco Focone e il papà di Giovanni Munafò, Letterio.
Le novità per il settore giovanile del Legnano
Il presidente Giovanni Munafò: “Come sapete il settore giovanile del Legnano lo segue l’Academy. Ma lo segue un amico, che ha dato risultati importanti per i giovani che poi confluiscono nella Juniores Nazionale e nel Legnano. È un lavoro che richiede tempo e che è molto difficile. Ringrazio Alfonso Costantino per l’impegno che mette e che ha rinnovato per l’anno prossimo. Qualcuno pensa che l’Academy non sia il Legnano. Non è così. Si chiama Academy perché è un Accademia, che ha un suo presidente perché è giusto che vengano prese decisioni importanti.
Alfonso Costantino: “Dici bene presidente, ci vogliono mentalità e forza giuste per fare il settore giovanile. La problematica è il rapporto che si ha con i genitori, se manca fiducia e complicità i settori giovanili si gonfieranno e si sgonfieranno. Bisogna creare squadre, raggiungere obiettivi, mettere ciliegine anno dopo anno. La nostra vittoria più importante è questa, dare più giocatori possibili alla prima squadra. Il Covid ha penalizzato parecchio, ma ora guardiamo avanti in maniera fiduciosa”.
Giovanni Munafò risponde alle domande
Su Roberto Simonini: “Sono contento che Roberto Simonini sia entrato… perché a furia di leggere i giornali mi stavo convincendo che non entrasse più. Come entra? Per ora come amico e come sponsor, ma le porte del Legnano sono sempre aperte e siamo sicuri che si potrà andare lontano insieme”.
Sul rapporto con i tifosi: “Io ho un ottimo rapporto con loro, li posso anche capire ma ci vuole sempre un atteggiamento costruttivo e non distruttivo. Abbiamo una responsabilità doppia, perché il Legnano ambisce al salto di categoria. È un rapporto tortuoso e non semplice da raggiungere. Bisogna anche ricordarsi che l’ultima volta che il Legnano ha fatto male in Serie C, poi siamo rimasti senza calcio per 8 anni. Puntiamo a fare bene e ringrazio i tifosi in ogni caso. Anzi li invito a vedere ancora di più il Legnano e magari un po’ meno Milan, Inter e Juventus”.
Sulle iniziative con la città: “Stiamo portando avanti un’iniziativa per far sì che con un solo abbonamento si possano vedere più sport. Dobbiamo coinvolgere le persone, la gente. Ci vuole tempo, ma vedere il Mari con 400/500 persone non è bello. Il Covid non ha aiutato, avevamo un incremento di presenze allo stadio e dobbiamo far sì che i figli e le famiglie vengano allo stadio per amare la squadra della propria città”.
Sui 110 anni del Legnano: “Cercheremo di far sì che si parli sempre di più del Legnano calcio. L’obiettivo è rafforzare la nostra presenza sui social cercando professionisti che lo seguano. E poi dialogare con l’amministrazione comunale per far sì che si crei qualcosa che resti nei legnanesi”.
Sul prossimo girone: “Dobbiamo essere sempre all’altezza, indipendentemente dal girone. Ci sono tante voci al momento. Ma ripeto: facciamo una squadra competitiva poi vediamo. Anche se non nego che preferisco il girone A”.
Sullo stadio: “Il primo anno di Serie D abbiamo fatto arrivare tecnici da Firenze per fare una valutazione complessiva di quello che serviva per omologare lo stadio in Serie C. E non siamo molto lontani da ottenere quel risultato. Penso che l’amministrazione può anche venirci incontro”.