Il CRL illustra il format, ma alcune società tentennano

Carlo Tavecchio presidente del CRL
Carlo Tavecchio presidente del CRL

Lunedì sera si è tenuto il tanto atteso incontro tra CRL e società di Eccellenza (ieri la puntata speciale di Stop a Seguire che ha seguito l’incontro, in coda all’articolo potete rivedere la puntata). Carlo Tavecchio ha illustrato i format, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista sanitario. Nel dibattito successivo tra le parti, però, è emerso il malumore di alcune società di Eccellenza. Che hanno chiesto la possibilità di fare un passo indietro, oppure che minacciano di far giocare la Juniores.

Si parte il 5 aprile… o l’11. Oggi si decide

Pronti via, il CRL ha subito mostrato il format con le date di partenza e fine campionato. Passo fondamentale per ottenere poi dal CONI l’interesse nazionale. La proposta è stata quella di avere tre gironi da undici squadre, in un campionato che prevede partite di sola andata (10 gare), con inizio il 5 aprile (Pasquetta) e fine il 13 giugno. Si giocherebbe soltanto la domenica, lasciando eventuali infrasettimanali per i recuperi. Ma le società hanno chiesto la possibilità di cominciare la settimana successiva (domenica 11 aprile), con l’inserimento di un infrasettimanale il 2 giugno. La decisione è ancora al vaglio, visto che sette società erano assenti al momento della votazione.

Per quanto riguarda il protocollo, l’Eccellenza si uniforma a quello seguito dalla Serie D. Elenco di 40 tesserati che formano il così detto gruppo squadra. Obbligo di test antigenici 48/72 ore prima. Possibilità di isolare il solo positivo (con l’obbligo, ovviamente, di comunicare le positività al CRL). Si gioca fino a un massimo di tre giocatori positivi, salvo under e portieri, a meno di una diversa disposizione delle varie ATS.

Tamponi, ristori e… competitività

Nel dibattito con le società, il primo tema non poteva che essere quello dei tamponi e dei ristori. Il CRL ha annunciato l’accordo con FederLab (che già ha la gestione delle squadre lombarde in Serie D), mettendo le mani avanti riguardo possibili ritardi soprattutto nelle prime settimane. I prezzi saranno calmierati, ma spunta la grana ristori. Perché i tamponi che avrebbe fornito Regione Lombardia non sono quelli idonei per il protocollo da seguire. Carlo Tavecchio ha quantificato in 150mila euro le spese sanitarie da sostenere, e si sta cercando di definire il ristoro.

Ma alcune società hanno manifestato anche perplessità riguardo la formula adottata. Pavia e Sant’Angelo le squadre più battagliere. I biancoblu sono perplessi per i gironi che sono stati creati, chiedendo la possibilità di “fare un passo indietro”, vista la non certezza di un contributo per i tamponi. Il presidente del Sant’Angelo, invece, contesta la poca competitività di un campionato che potrebbe essere falsato in partenza. Tavecchio ha rispedito al mittente la possibilità di escludersi ora dal nuovo format (“ci saranno conseguenze, nel caso”), ma il rischio che le squadre possano fare altri tipi di passi indietro sono concreti.

La puntata speciale di Stop a Seguire

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