Passare dalle parole ai fatti, questo in estrema sintesi il pensiero di Carmine Gorrasi. Il direttore generale della Solbiatese, infatti, è già al lavoro per provare a riunire quante più società possibili della provincia di Varese. Il motivo? Lo spiega proprio Gorrasi: “Vorremmo avere un incontro con il Governatore Attilio Fontana. Per questo abbiamo pensato, noi società della provincia di Varese, di unirci e scrivere una lettera al CRL con la richiesta di girarla in Regione Lombardia”. Il direttore generale nero azzurro si era già esposto durante la nostra intervista a “Stop a seguire” (clicca qui per vedere la puntata), ora si vuol provare a passare dalle parole ai fatti. “Chiederemo che si adegui al nuovo DPCM emanato lunedì mattina. Le società hanno fatto tanto per rispettare i protocolli, fermare la stagione sarebbe davvero pesante per alcune realtà”.
L’unione fa la forza
E tante società hanno già risposto presente. Tra questa la Besnatese del direttore sportivo Paolo Pozzi: “Penso che sia una buona cosa far sentire anche la voce delle piccole società. In tutta Italia si gioca meno che in Lombardia, o si ferma dappertutto oppure è giusto anche per noi tornare in campo”. Con anche la Vergiatese del collega Francesco Cuscunà: “Pensiamo non sia stata una scelta giusta chiudere il calcio dilettantistico. Abbiamo fatto tanti sacrifici per metterci a norma, penso sia giusto farlo notare tutti insieme a chi ha preso questa decisione”. E con loro anche Massimiliano Di Caro della Varesina: “Sul campo ci sono rivalità ma è giusto che in questi casi si faccia fronte comune. Appena mi ha chiamato Carmine ho dato subito la mia disponibilità e ho appoggiato questa iniziativa”. E hanno già dato parere positivo anche Gavirate, Morazzone, Ponte Tresa, Sestese, Antoniana, Ardor Busto, Cas, Gorla Maggiore, Valle Olona, Villa Cassano, Uboldese e Luino. E altre potrebbero unirsi a breve.
Anche sul sito change.org era partita già dal fine settimana una petizione dal titolo “Modificare l’Ordinanza 620 della Regione Lombardia: stop all’irragionevolezza“. E in altre zone della Lombardia, altre realtà si stanno muovendo per far sì che la Lombardia possa uniformarsi al resto d’Italia.