Eccellenza in campo? Pro e contro di una ripartenza

Un'istantanea di Varesina-Vogherese, l'Eccellenza riconosciuta di interesse nazionale (foto Scaringi)

Eccellenza in campo? In tanti se lo chiedono. Al momento l’interrogativo non ha ancora una risposta certa, anche se qualche spiraglio è arrivato. Prima dal Ministro Vincenzo Spadafora, successivamente dall’incontro tra Carlo Tavecchio ed Attilio Fontana. Una sorta di luce in fondo al tunnel, anche se non bisogna dimenticare le votazioni della scorsa settimana quando 26 società lombarde erano contrarie a una ripartenza. Quali i pro e i contro di un ritorno in campo? Proviamo ad analizzarli.

I pro di un ritorno in campo

L’Eccellenza vuole giocare. Se la Lombardia è spaccata a metà, l’Italia sembra essere più propensa a un ritorno in campo in tempi brevi. La questione più banale è tutta da un punto di vista pratico. Con il campionato di Serie D che si sta giocando regolarmente, a fine anno ci saranno delle retrocessioni dal massimo campionato dilettantistico. Per questo motivo i presidenti dei vari Comitati Regionali dovranno trovare il modo per attuare il naturale “scambio”. Non solo. Come detto anche da Alessio Battaglino, direttore sportivo del Sangiuliano, nella puntata di Stop a Seguire l’Eccellenza farebbe da traino per tutto il movimento in vista di una ripartenza definitiva che, gioco forza, dovrà esserci a settembre.

I contro di un ritorno in campo

Non solo pro ma, inevitabilmente, anche contro. Sottolineati spesso e volentieri dai presidenti. L’incontro di mercoledì tra Tavecchio e Fontana è stato positivo in termini di contributi economici, ma c’è da tener conto anche dei costi di gestione di un campionato senza pubblico. Sostenibili, in una categoria come l’Eccellenza, ma comunque da non mettere in secondo piano. Un campionato senza retrocessioni, poi, rischia di essere poco competitivo. Squadre senza obiettivi, il rischio di un campionato poco stimolante, il tutto con l’obbligo dei tamponi e, quindi, di avere società attrezzate per realizzarli. L’occasione potrebbe portare a valutare dei giovani in vista della prossima stagione, in molti in realtà chiedono proprio riforme per le “quote” (i cosidetti under) e per i settori giovanili. Ma, quelle, possono andare di pari passo anche con un eventuale ritorno in campo.

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