Eccellenza in campo? L’interrogativo, al momento, resta

Un'istantanea di Varesina-Vogherese, l'Eccellenza riconosciuta di interesse nazionale (foto Scaringi)

L’Eccellenza pronta a tornare nuovamente in campo. Questo, a primo acchitto, l’esito della riunione fiume di venerdì sera. Tanti le grida di giubilo provenienti un po’ da tutta Italia, ma al risveglio del sabato mattina… la vera domanda. Ma siamo sicuri di ripartire? E, soprattutto, con che tipo di campionato? Già perché molti dubbi restano e la strada, seppur tracciata, è ancora tutta da percorrere.

E se fosse una non decisione?

La palla, di fatto, è passata dalla LND alla FIGC. Certo, c’è il parere praticamente unanime della Lega Nazionale Dilettanti (ascoltati i vari presidenti dei Comitati Regionali) di tornare in campo. Ma una componente fa sorgere l’interrogativo. Perché se è vero e scontato che per ripartire serva un protocollo ad hoc e contributi straordinari per i tamponi, i dubbi riguardano soprattutto le deroghe riguardanti i format dei campionati. In quest’ottica Carlo Tavecchio era stato precursore, parlando di campionati senza retrocessioni. C’è stata un’apertura da parte della LND e ora dovrà essere accettato dalla FIGC che, secondo le prime voci, non sarebbe particolarmente propensa riguardo questa possibilità. Ma non solo. Ci sarebbe anche il mantenimento della categoria per le Società che dovessero rinunciare alla prosecuzione dell’attività per difficoltà economiche. Il rischio, quindi, sarebbe un torneo “monco” con alcune squadre che addirittura potrebbero non presentarsi ai nastri di partenza. E anche un campionato senza retrocessioni fa storcere il naso a molti, riguardo un campionato poco appetibile. Dopo il giubilo di venerdì, gli interrogativi del giorno dopo. A cui dare una risposta nel più breve tempo possibile.

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