Promossi e bocciati, la rubrica che riguarda i primi turni di Coppa Italia in attesa del campionato. Chi ha esordito subito al meglio e chi, invece, ha steccato all’esordio. Di seguito le nostre impressioni sui primi novanta minuti ufficiali della stagione.
Promossi
LUCA MALVESTIO – VARESINA – Quattro minuti per far capire che il centrocampista classe 1997 in Serie D ci può stare, eccome. Anzi, la domanda è perché ci sia arrivato solo ora. Ricomincia la stagione come aveva finito, con un gol. Permettendo al compagno Poesio di stare tranquillo a guardare per recuperare dagli acciacchi. Giocare tutti insieme? Il passaggio al 4-3-3 è sempre più probabile.
GIANA ERMINIO – Tanta curiosità intorno alla nuova squadra di Andrea Chiappella, che risponde presente in maniera autorevole. Vero, lo Stresa in questo momento è “non giudicabile” visto quanto successo anche a chi lo guida (in bocca al lupo a Giorgio Rotolo per una partita da vincere fuori dal campo), ma la prima a Gorgonzola è stata da stropicciarsi gli occhi.
FANFULLA – Calcio d’agosto? Prima partita dell’anno? Un derby è sempre un derby e lo dimostra l’esultanza in spogliatoio della Dossenina al triplice fischio finale. Battuto il Sant’Angelo, iniezione di fiducia in vista del futuro.
Bocciati
SEREGNO – Più rimandato, che bocciato. Perché se è vero che una rondine non fa primavera, è altrettanto vero che novanta minuti non possono spiegare subito una stagione. Che il Seregno vuole vivere da protagonista, ma la “prima” è stata steccata. La reazione finale, più di nervi, non può cancellare un primo tempo apatico e con poca incisività. Ora due settimane per preparare l’esordio e dimostrare che c’era solo bisogno di tempo.
FERREIRA PINTO – PONTE SAN PIETRO – Francesco De Gregori e la paura di calciare un rigore, una canzone che conoscono tutti. Non si giudica un giocatore da quello, specie un giocatore dell’esperienza di Ferreira Pinto. Però… Quel rigore, nel derby contro il Villa Valle, sarebbe stato fondamentale per l’economia della partita. Dal dover andar via, al nuovo matrimonio col Ponte. Ora, in campionato, c’è da farsi perdonare.