Castanese, l’addio di Amin Ababio fa discutere

Amin Ababio dopo i playoff vinti dalla Castanese
Amin Ababio dopo i playoff vinti dalla Castanese

La separazione tra Amin Ababio e la Castanese ha lasciato strascichi polemici. Non tanto per la scelta di lasciare, da parte del centrocampista neroverde, quanto per la parola data da Ababio alla società di Castano Primo, e il successivo passo indietro. Questo quando “denunciato” dalla Castanese, che avrebbe voluto fondare la squadra proprio su Ababio. Passato, nel frattempo, alla Castellanzese. Di seguito il lungo comunicato della società che ricostruisce la vicenda.

Il comunicato del club

Appresa l’ufficialità del nuovo ingaggio, il club neroverde saluta e ringrazia il giocatore AMIN ABABIO per la stagione memorabile e per aver contribuito al ritorno della Castanese nella massima categoria dilettantistica.

Tuttavia riteniamo corretto spendere due parole sulla persona, che abbiamo valorizzato ed elogiato per tutta la stagione, e dalla quale sarebbe stata nostra intenzione ripartire. Stavamo costruendo la Castanese 2022/23 proprio da Lui, dall’uomo, dai valori e dalle intenzioni.

E invece… Siamo stati vittime di un teatrino che si poteva e si doveva evitare, se non altro per rispetto e riconoscenza. Caratteristiche sconosciute a chi pensa di mercanteggiare per pochi euri (quelli dichiarati), riempiendosi la bocca di presunti progetti, quando fino al giorno prima le intenzioni manifestate erano ben altre. A fronte di una trattativa chiusa direttamente con il giocatore più di un mese fa, le condizioni mutano con l’intervento di un sedicente procuratore, il quale prima temporeggia e poi ci comunica che il suo assistito avrebbe scelto un altro club. E ne prendiamo atto. Fino a che non arriva il pentimento e la decisione di restare a Castano; chiudiamo l’accordo verbalmente, dando sempre più importanza alla parola che al contratto, consapevoli di non aver sbagliato a livello umano. Il calcio a questo punto conta poco. Due giorni dopo però assistiamo all’ennesimo cambio di direzione motivato da una nuova allettante proposta economica accettata in presa diretta, dimenticando l’impegno preso.

Non serve aggiungere altro.

Sappiamo bene che questo è il calcio e che la categoria impone un distacco, però crediamo fermamente che non esista “serie” o progetto che possa in alcun modo bypassare l’etica della correttezza e della riconoscenza.

Soprattutto quando vengono spese parole come famiglia, casa e cuore.

Ciò premesso, auguriamo al giocatore tanta fortuna per il prosieguo della carriera.

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