Domenica sera Carlo Tavecchio è stato ospite di “Stop a seguire”. Il candidato alla presidenza del Comitato Regionale Lombardia ha parlato a 360° del movimento dilettantistico lombardo, dell’importanza della Lombardia all’interno della LND, del futuro del nostro calcio. E, ovviamente, delle elezioni: “Se il 9 gennaio si potrà votare anche il presidente lo si deve a Carlo Tavecchio che, di suo pugno, ha fatto gli esposti al Tribunale“. Qui sotto il video della diretta, più in basso riviviamo i momenti salienti della serata.
Stop a Seguire – Carlo Tavecchio
I momenti salienti
- SU BARETTI E IL CRL: “Ho incontrato il presidente Baretti a suo tempo e mi disse che aveva avuto una designazione per fare il vicepresidente della LND Il suo orizzonte si allargava e ho interpretato ci fosse via libera. Le dimissioni? Dopo che è stata approvata la convocazione l’assemblea, ecco che sette persone si dimettono. Ma il quadriennio olimpico deve essere rispettato per non veder invalidato un discorso di assemblea federale”.
- SULLA RIPARTENZA: “Mi auguro che almeno una parte di campionato possa essere portata avanti ma solo in sicurezza e con criterio. Ma le società vivono con la possibilità di fare tornei e amichevoli che sarebbero completamente annullati. Mentre penso siano importanti per fare un minimo di cassa”.
- SULLA RIFORMA SPADAFORA: “Una vicenda gravissima sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista fiscale. Ci sarà sempre la passione, ma per le società è un danno non indifferente. Oltre all’aspetto fiscale, a causa dell’inserimento della figura dei lavoratori sporitvi”.
- I COSTI PER LE SOCIETA’: “Il reggente ha prorogato le rette, obbligando le società a pagare. Il pregresso dello scorso anno non è stato rimborsato. La Lega ha addebitato tutta la stagione, hanno addebitato dei fondi per una prestazione che non è stata effettuata”.
- LA LOMBARDIA PERDE POTERE?: “Un rischio che si è già verificato. Siamo paragonati a Campania, Emilia Romagna e Piemonte che hanno metà squadre rispetto a noi. Abbiamo otto delegati e gli altri sei. E la Lombardia ha votato a favore di questa diminuzione, una cosa incredibile”.
- SULLE REAZIONI: “Ho un anno meno di Biden, e se uno può fare il presidente degli Stati Uniti… La realtà è che la Lombardia oggi a Roma non è tenuta in considerazione nonostante la sua potenza. Bisogna essere presenti e dimostrare chi c’è alle spalle del presidente. Io sono solo un cappello sopra la testa della mia squadra, che lavorerà sodo. Mi metto a disposizione per portare a casa il rango che compete alla Lombardia. Il resto sono chiacchiere”.