Sembrano lontanissime le prime settimane di luglio, quando il Fanfulla lottava contro il tempo per riuscire a iscriversi al campionato di Serie D ed evitare il fallimento. A dispetto del clima estivo, in quel momento erano nerissime le nubi sopra la Dossenina, con un ambiente avvelenato anche dal braccio di ferro tra l’ex presidente Luigi Barbati e la nuova presidenza Tufo. Quattro mesi dopo il mondo pare essersi ribaltato e i meriti sono principalmente da ricondurre a due figure: il direttore sportivo Vito Cera, che ha compiuto un capolavoro sul mercato nonostante la partenza ritardata, e l’allenatore Omar Albertini, che sta dimostrando di valere il massimo campionato dilettantistico. Per il tecnico si tratta anche di una piccola rivincita personale, dopo che l’occasione di salire in Serie D gli era stata negata all’Alcione nell’estate del 2021 nonostante la vittoria del campionato di Eccellenza.
A dispetto delle difficoltà sopraelencate, oggi il Guerriero si trova al quarto posto nel girone D in coabitazione col Forlì, in piena zona playoff. I bianconeri sono staccati solo tre lunghezze dal Ravenna capolista e stanno vivendo un sogno, volando sulle ali dell’entusiasmo con un ruolino di marcia che parla di 5 vittorie, 3 pareggi e sole 2 sconfitte. Numeri che prendono ancora maggior significato in virtù di un calendario che non è stato certo tenero, avendo già affrontato sia il Forlì, sia due delle tre squadre che li precedono in classifica (Victor San Marino e Ravenna), così come due delle più immediate inseguitrici (Corticella e Carpi).
Mister, ti aspettavi un Fanfulla così competitivo fin da subito?
“Sono molto contento di quello che stanno facendo i ragazzi, se siamo lì in alto il merito è essenzialmente loro. Però non bisogna abbassare la guardia perché sappiamo che il girone è molto difficile e per la salvezza ci mancano ancora 24/25 punti. Quello resta il nostro obiettivo e vogliamo raggiungerlo il prima possibile. Certo, l’entusiasmo aiuta e dobbiamo coltivarlo”.
Quali sono le caratteristiche principali del tuo Fanfulla?
“Siamo una squadra che entra sempre in campo con grande determinazione e lotta su ogni pallone, abbiamo uno spirito guerriero. Bisogna rendere merito al direttore Vito Cera che in pochissimo tempo, perché sappiamo tutti qual era la situazione a inizio luglio, ha saputo allestire un’ottima squadra composta da bravi giocatori ma soprattutto da uomini. Siamo riusciti a comporre il giusto mix tra esperienza e spensieratezza, ora però dobbiamo continuare su questa strada senza montarci la testa”.
Hai paura che data la classifica la squadra possa “imborghesirsi”? Domenica sfidare un Borgo San Donnino affamato di punti
“No perché vedo che i ragazzi stanno continuando a lavorare molto bene ogni allenamento e questo indica che la squadra è concentrata e sul pezzo. La partita col Borgo San Donnino è molto importante perché nasconde tante insidie. Loro sono una buona squadra e la classifica non gli rende giustizia, inoltre sul loro campo venderanno cara la pelle”.
Vedi questi risultati alla tua prima esperienza in D come una rivincita nei confronti del Pavia, dove non ti è stato dato abbastanza tempo per lavorare?
“No assolutamente, non provo nessun senso di rivincita. Purtroppo capita che in alcune stagioni non si riescano a raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge. Si sa che Pavia è una piazza molto calda ed esigente. Ora però penso soltanto al Fanfulla perché voglio sfruttare nel migliore dei modi quest’opportunità che mi ha concesso il direttore. Evidentemente mi ha seguito nelle scorse stagioni e ha ritenuto di darmi quest’occasione in Serie D in una piazza così importante”.